«L'esperienza della meditazione? Per una vita consapevole» by Osho

Osho spiega: “La meditazione è tornare a casa, un semplice riposarsi un po’ all’interno del proprio essere”. Questo però implica conoscere la via che conduce a quella dimora. Un sentiero purtroppo dimenticato, ostruito, perduto all’interno delle vie del mondo… un intrico di strade che portano lontano, creando complicazioni, fastidi e turbamenti dannosi, anche alla salute. Ebbene, sempre di più ci si avvicina alla meditazione perché si avverte un disagio a livello fisico omentale. Molto spesso si tratta di una patologia conclamata, che ne sollecita l’utilizzo come supporto alle normali cure mediche o psichiatriche. In un certo senso è sempre stato così; infatti, non è un caso che le due parole – medicina e meditazione – abbiano la stessa radice semantica, il cui senso è: avere capacità di comprensione. Abilità che il medico ha nel diagnosticare una malattia, e processo che occorre sviluppare, allorché si decide di prendersi cura di sé. Perché, fondamentalmente, è il nostro essere che chiama e pretende attenzione. E il grado di disagio che abbiamo alimentato dà alla parola meditazione un diverso significato, per ciascuno di noi. Per tutti, però, oggi il problema più importante è la gestione dello stress, a causa di una vita il cui vorticare supera ogni immaginazione, tanti sono gli stimoli, le informazioni e le pressioni che ci obbligano a essere sempre disponibili al mondo e alla sua rete – reale o virtuale che sia. Si tratta di uno squilibrio che le pratiche di meditazione tradizionali riescono solo a tamponare, perché sviluppatesi in epoche con ritmi di vita più naturali. Pertanto, rispetto all’intero contesto meditativo, Osho si pone come una pietra miliare. E questo perché ha toccato il picco dell’umana avventura in epoca moderna, giungendo a una piena realizzazione di sé. Un vissuto che l’Oriente conosce come “illuminazione”, descrivibile come “il dissolversi della goccia dell’ego nell’oceano dell’esistenza, nell’istante in cui quell’oceano si riversa nell’io”. In quel pieno risveglio è racchiusa la cura che la meditazione rende possibile. Ed è in questo senso che Osho accompagna a un’esperienza che si rivela un processo con diverse tappe intermedie. In questa antologia introduttiva, il Maestro condivide alcuni punti salienti utili se si vuole organizzare il proprio laboratorio interiore nel modo migliore. Il suo intento non è avvicinare a una particolare tradizione spirituale; bensì sostenere ciò che ha definito “il meditatore autosufficiente”. E, pur affermando che la meditazione si addice a chiunque, egli sottolinea che si tratta sempre di un approccio individuale. Da qui i suoi consigli per trovare ciò che funziona per sé stessi.